Inserito il 06.06.18 da Chiara Sabati Aggiornato il 30.11.20

L'obiettivo principale, in presenza di lesioni da pressione, è quello di favorire le condizioni locali che consentono lo sviluppo di processi di riparazione dei tessuti come la granulazione e la riepitelizzazione ed evitare le condizioni che la rallentano, come le variazioni di umidità, pH e temperatura. Nel trattamento della LdP non esistono metodi standard di intervento, in quanto la lesione è un processo dinamico e le medicazioni devono adattarsi ad esso. È quindi necessaria flessibilità nella scelta dei prodotti da utilizzare: sono da preferire prodotti che permettano di preservare l'integrità fisiologica della lesione.

La medicazione ideale per LDPs deve proteggere la ferita, essere biocompatibile e fornire l'idratazione necessaria

Nella scelta del trattamento più idoneo vanno quindi tenuti in considerazione alcuni principi generali riguardanti tali processi, in particolare:

L'importanza della tensione superficiale dell'ossigeno è stata a lungo dimostrata nel processo di guarigione delle ferite da pressione, poiché la superficie della ferita tende ad essere ipossica.

I processi di riparazione di una lesione richiedono una maggiore concentrazione di ossigeno.

Sarà quindi fondamentale mantenere la lesione pulita dalla presenza di fibrina, tessuto necrotico o escara che sottraggono l'ossigeno necessario.

Sotto una superficie croccante la rigenerazione dei tessuti epiteliali avviene entro una ventina di ore, mentre sotto una medicazione occlusiva con umidità costante il tempo si riduce di un terzo.

La disidratazione quindi rallenta il processo di guarigione, anche se l'umidità in eccesso aumenta il rischio di infezione (Bellingeri A, 2003)

Una diminuzione anche di soli due gradi è sufficiente per inibire la motilità dei leucociti e l'attività dei fibroblasti (Cucinotta D, 1994).

È preferibile evitare l'esposizione della lesione all'aria per lungo tempo per evitare dispersioni di calore dovute all'esposizione ad agenti infettivi.

Pertanto, durante le operazioni di medicazione dovrebbero essere evitati cambi di medicazione troppo frequenti, poiché possono ostacolare la guarigione

Tutte le condizioni che modificano il pH locale provocano modificazioni del processo riparativo.

La diminuzione del pH alla superficie della lesione provoca la perdita dei movimenti ritmici che generalmente si osservano sulla superficie delle cellule epiteliali.

L'aumento del pH provoca l'immobilità e la contrazione delle cellule

Il processo di guarigione della LdP consiste nelle stesse fasi di lesioni cutanee di diversa eziologia (vascolare, metabolica e/o infiammatoria). Il trattamento della LdP richiede quindi tutte le strategie terapeutiche e gli ausili farmacologici che vengono adottati nella gestione di tutte le lesioni croniche.

Infatti, il trattamento iniziale della LdP comprende il debridement, la pulizia della ferita, l'applicazione di medicazioni ed eventuali terapie aggiuntive. Il trattamento deve essere eseguito all'interno di percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali che prevedano un approccio multidisciplinare e multiprofessionale; in alcuni casi è necessario un trattamento chirurgico.

Nel trattamento della LdP non esistono metodi standard di intervento, in quanto la lesione è un processo dinamico e le medicazioni devono adattarsi ad esso.

Si richiede quindi flessibilità nella scelta dei prodotti da utilizzare. Sono da preferire i prodotti che consentono di preservare l'integrità fisiologica della lesione.

La medicazione ideale dovrebbe proteggere la ferita, essere biocompatibile e fornire l'idratazione necessaria. Qualsiasi trattamento topico, per quanto efficace, non può sostituire una corretta mobilitazione e cura della persona dal punto di vista igienico e nutrizionale; in assenza di questo approccio globale, l'uso di medicazioni avanzate non dà risultati efficaci.

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