Piaghe da decubito: come affrontarle e prevenirle - Corriere.it

2021-12-14 18:16:09 By : Ms. Alice Chan

Molto spesso le persone con lesioni non sono seguite a casa dal Servizio Sanitario Nazionale ei pazienti non utilizzano i sistemi antidecubito esistenti. L'Associazione infermieristica per lo studio delle lesioni cutanee fornisce materiali chiari ed esplicativi per il trattamento e la prevenzione

La pressione o le piaghe da decubito (piaghe) sono una condizione molto comune ma potenzialmente prevenibile nelle popolazioni a rischio come gli anziani e le persone costrette a posizioni fisse (a letto o sulla sedia), o costrette alla pressione continua esercitata da alcuni dispositivi medici (sondino nasogastrico, respiratori, occhiali per ossigeno).

La presenza di ulcere da pressione è spesso la ragione di una prognosi infausta che è associata ad un aumento della morbilità e della mortalità. Negli ultimi decenni, il progressivo invecchiamento della popolazione e il conseguente aumento dei soggetti fragili ha determinato un aumento in termini di incidenza e prevalenza di tali lesioni, anche se una stima reale del fenomeno è difficile: nei reparti acuti l'incidenza può variare da dallo 0,4 al 38%, nelle case di cura (RSA) dal 2,2 al 23,9%, mentre nelle cure domiciliari dallo 0 al 17%.

Associazione per lo studio degli infortuni

Molto si può fare, però, soprattutto nel campo della prevenzione e dell'informazione ai cittadini. AISLeC è l'Associazione Infermieristica senza fini di lucro, interdisciplinare e senza fini di lucro, dedicata allo studio e alla ricerca delle lesioni cutanee di diversa eziologia. Presente dal 1993 sul territorio nazionale, AISLeC è stata riconosciuta Società Scientifica dal Ministero della Salute nel 2017. È impegnata nella promozione della pratica clinica, al servizio degli operatori sanitari, delle istituzioni e dei cittadini per la conoscenza, lo sviluppo e l'organizzazione di attività nel campo della cura delle ferite cutanee. Nell'ambito di queste attività, l'Associazione ha realizzato opuscoli da scaricare per sensibilizzare cittadini, caregiver e familiari sulla necessità della prevenzione. I materiali, disponibili sul sito AISLeC, sotto forma di video (QUI il canale YouTube dell'Associazione) o brochure, spiegano in un linguaggio semplice cosa sono le piaghe da decubito, l'importanza di mantenere una Pelle Pulita Idratata e Protetta (PePIP, l'acronimo/slogan) e le altre “mosse” da conoscere e attuare, fondamentali per prevenire il problema delle piaghe da decubito.

Come si formano e "scoperte"

Le piaghe da decubito sono legate all'immobilità prolungata. La posizione statica provoca un aumento della pressione sui tessuti, che può, a sua volta, compromettere il flusso sanguigno locale, causando l'ostruzione, la coagulazione dei vasi e la morte dei tessuti (necrosi). Anche le forze di attrito sulle aree di appoggio (sfregamento, trascinamento e stiramento dell'epidermide che si verificano durante lo spostamento e il sollevamento del paziente allettato) possono contribuire allo sviluppo di lesioni cutanee. La diagnosi delle ulcere da pressione si basa su un'attenta osservazione della pelle. In base all'aspetto e alla gravità delle piaghe da decubito si possono distinguere quattro fasi: - la pelle si arrossa nel punto di pressione tra il corpo e la superficie solida su cui poggia. Si forma una vescica e poi una piccola ulcera. L'area circostante appare rossa. -L'ulcera si espande in larghezza e profondità, formando il cosiddetto cratere, con danno ai tessuti sottocutanei. -L'ulcera peggiora coinvolgendo muscoli e ossa e, talvolta, tendini e articolazioni. Recentemente le lesioni sono state classificate anche come “instadiabili” e “da danno profondo”, occasione che si verifica quando, alla prima ispezione della cute, non è possibile determinarne la profondità (maggiori dettagli si trovano nell'EPUAP orientamento).

Le principali misure da attuare quando il paziente è costretto a letto o su sedia a rotelle per lunghi periodi sono: - Ispezionare la pelle ogni giorno, valutando eventuali arrossamenti. - Assicurare un'adeguata igiene della pelle, utilizzando detergenti delicati, a bassa schiuma e non profumati, che rispettino il film idrolipidico e il grado di idratazione dell'epidermide. - Dopo il lavaggio, asciugare molto bene la pelle, per evitare la macerazione e prevenire eventuali micosi. - In caso di incontinenza proteggere l'epidermide con paste a base di ossido di zinco. - A letto, cambiare posizione almeno ogni due ore, in carrozzina ogni 15-20 minuti per alternare le zone sottoposte a compressione e ridurre al minimo il tempo in cui il soggetto giace sulla zona già arrossata o lesa. - Utilizzare ausili antidecubito come materassi per ridurre la pressione sulla pelle. - Promuovere una corretta alimentazione e idratazione.

Cosa predicono le Lea

Con il DPCM sull'aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza (Lea), in vigore da marzo 2017, è stato introdotto il codice delle prestazioni ambulatoriali per identificare la lesione cutanea. Il medico di famiglia può apporre il codice sulla ricetta e il paziente si reca presso l'ambulatorio pubblico dedicato. Nella Lea, inoltre, sono previste più tipologie di medicazioni avanzate e possono essere prescritte a seconda della gravità della lesione (non più entro il limite di 10 bende al mese).

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