Ucraina, dizionario di guerra e parole che cambiano significato

2022-09-11 05:49:27 By : Ms. Lily Wang

Il conflitto cambia la vita delle persone e anche il significato delle parole. Espressioni che prima volevano dire una cosa, oggi parlano di altro. Nasce da qui l’idea del poeta ucraino Ostap Slyvynsky di raccogliere nelle stazioni e nei rifugi le testimonianze di donne e uomini. Frammenti di dialoghi e di monologhi riuniti nel "War vocabulary" che potete leggere qui sotto, in ordine alfabetico.

In alto, a destra, il menu di navigazione con alcune delle parole chiave. Per leggere tutte le altre occorre scorrere verso il basso o l'alto . Long form a cura di Andrea Dambrosio

Ho ospitato una famiglia dell’est per una notte. Ho mostrato loro la cucina, dicendo: "Questa è la cucina. Prendete pure il cibo che trovate sul tavolo". Sono scoppiati a piangere a queste parole. "Prendete pure il cibo che trovate sul tavolo".

Di solito si pensa al proprio corpo soprattutto quando fa male, no? In quei momenti lo si percepisce di più. Non avevo mai pensato che avrei percepito il mio paese come un corpo. Vado a fare la spesa, arrivo alla porta del negozio, abbasso la maniglia e mi sembra che mi faccia male. Ci sono ferite aperte a centinaia di chilometri di distanza. E qui tutto fa male.

Photo by Dari lli on Unsplash

Fare la doccia sotto i bombardamenti non ve lo consiglio proprio. Si perde tutto il divertimento. Non fai che pensare che se una bomba ti arrivasse addosso in quel momento saresti una vittima di guerra a culo nudo e insaponato.

La città è il luogo per l’evacuazione. Continuo a incontrare le tue ex mogli. Ne ho incontrate due in due giorni. Non solo, con la seconda ho fatto conoscenza. Che emozioni strane. Sto cercando un posto dove possano vivere. "Allora? Ti somigliano?"  " Si sono fatte crescere i capelli."

Mentre fuggivamo da Mariupol, avanzavamo in una lunga fila di macchine. Da qualche parte davanti a noi c’era un’ambulanza. Procedevamo lentamente, con cautela – c’erano molti bambini e malati – e quasi ogni macchina aveva dei nastri bianchi legati agli specchietti, alle portiere, ai bagagliai, al tetto. Come un matrimonio! Somigliava proprio a un lungo corteo nuziale. Però non c’erano gli sposi né la musica. E non c’erano parole, neanche quelle.

Il 22 febbraio abbiamo festeggiato il matrimonio di mio fratello. Eravamo così felici che le voci sulla guerra non fossero state confermate. Poi, nel giro di una settimana, una settimana e mezzo, mio fratello e sua moglie hanno deciso di scappare da Mariupol. Hanno messo tutto in una valigia e sono partiti verso l’autostrada, determinati a lasciare la città. Ho scritto io “Zaporizhzhya” su un pezzo di cartone perché trovassero un passaggio fin lì. Ecco qual è stata la partenza per la loro “luna di miele”, il loro primo viaggio da sposati.»

Un’adolescente, non le ho chiesto il nome. Kharkiv

Per il consumatore clicca qui per i Moduli, Condizioni contrattuali, Privacy & Cookies, informazioni sulle modifiche contrattuali o per trasparenza tariffaria, assistenza e contatti. Tutti i marchi Sky e i diritti di proprietà intellettuale in essi contenuti, sono di proprietà di Sky international AG e sono utilizzati su licenza. Copyright 2021 Sky Italia - P.IVA 04619241005.Segnalazione Abusi