Anziani sequestrati nei bagni, lasciati senza cibo e con la bocca tappata dallo scotch. Tutte le accuse dell’ospizio lager di Assisi // Umbria24.it

2021-12-27 18:14:38 By : Ms. helen Liang

Le violenze dell’infermiere romeno: secchiate d’acqua e minacce ad un nonno costretto ad alzarsi dalla sedia a rotelle

Anziani sequestrati nei bagni dell’ospizio, picchiati con il bastone, lasciati senza pasti oppure con la bocca tappata dal nastro adesivo. E’ quanto emerge dall’avviso di conclusione indagini notificato dal pubblico ministero Michele Adragna a undici persone tra operatori socio-assistenziali della struttura di riabilitazione e cura gestita dall’associazione di volontariato «Alveare onlus» di Torchiagnia (Assisi) e al legale responsabile Fulvio Fraternale, 72 anni di Urbino, l’«istigatore» accusato di maltrattamenti, lesioni e sequestro di persona. Dalle carte della Procura emerge la violenza di Bogdan Gancean Radu, ventinovenne romeno che durante un’aggressione ha perfino fratturato il polso ad un’ospite torcendoglielo dopo «un atto di disubbidienza». Il magistrato che ha coordinato l’inchiesta del Nucleo antisofisticazione dei carabinieri dell’Umbria contesta a tutti gli indagati il reato di concorso in maltrattamenti parlando di «reiterati atti di aggressione fisica e psicologica», di «costante ricorso alla violenza fisica» e «atti di afflizione psicologica».

SEI PERSONE SONO STATE ARRESTATE A GIUGNO

Schiaffi, bastonate, calci e pugni Vengono elencate le azioni violente: «Schiaffi, bastonate, calci, pugni e capelli tirati ai pazienti, lasciati senza pasti a pranzo o cena». Alcuni ospiti sono stati «privati dei propri effetti personali e della possibilità di fumare» oppure «chiusi a chiave in bagno», «privati della libertà personale mediante strumenti di coercizione fisica (nastri da imballaggio) e costretti a lavarsi i denti nelle fontane dei giardini esterni». Azioni – prosegue il pm – «inconciliabili con scopi educativi».

Sangue dal naso Un’anziana che «nonostante i richiami al silenzio continuava a parlare tra sé e sé» è stata afferrata per un braccio e ha pianto per il dolore della frattura. Un’altra «temporeggiava nella consumazione del pasto» ed è stata «afferrata per il naso torto con forza tra le nocche di Gancean Radu» che le ha fatto uscire il sangue. Il nome del romeno compare in 12 episodi violenti, tra cui «un secchio pieno d’acqua rovesciato su un paziente sdraiato sotto un albero» (più un bicchiere pieno d’acqua scagliato contro il viso di una donna che si era addormentata in mensa, «per svegliarla» è scritto) e le mani legate «dietro la schiena» di un’anziana con lo «scotch trasparente da pacchi». Minacce, sempre da parte dello stesso indagato, nei confronti di un nonno che chiedeva semplicemente di poter «vedere una partita di calcio alla tv».

Insulti per farlo alzare dalla sedia a rotelle E’ andata peggio ad un ospite «insultato e costretto ad alzarsi dalla sedia a rotelle» per le medicazioni e ad un altro «afferrato violentemente per il collo». Di sequestro di persona vengono accusati Fraternale, Gancean Radu, Maria Grazia Chiarello (27, di Vibo Valentia), Alessio Belardi (40 anni, di Marino), Zran Gean Gouankahi (il cui nome però non compare tra gli undici, forse per errore) e Luisa Moschiano (napoletana di 52 anni) i quali «in molteplici circostanze» hanno «chiuso a chiave all’interno di uno dei bagni, legandoli per mani e piedi a sedie e altri supporti» tre pazienti. In altre circostanze sono stati lasciati, «con mani e piedi legati tra loro», nell’appezzamento di terreno Campo Cavallo. Oppure «con la bocca tappata col nastro adesivo» come «punizione e contenimento ai comportamenti indisponenti e irritanti dei pazienti». Fraternale, seppur «a conoscenza di tali comportamenti», «non è intervenuto». «L’accusa nei confronti di Fraternale è fondata su elementi di natura strettamente testimoniale – spiega il suo avvocato, Luca Gentili – in parte rappresentate da dichiarazioni degli ospiti, notoriamente malati psicotici gravi, e in parte da ex dipendenti ai quali non è stato rinnovato l’incarico. Per quanto riguarda gli abusi nei confronti dei pazienti non c’è un solo elemento oggettivo a riscontro del coinvolgimento del mio cliente».

assisi, la culla del cristianesimo, meta di pellegrinaggi da tutto il mondo. bravi.

Chiuderli in carcere tutti in una sola cella e buttare via la chiave.

Arriverà anche x voi la vecchiai,e la dovete passare allo stesso MODO.

Signori , negli anni sono stato spesso a visitare la struttura in oggetto e parlare con Fulvio fino a poco prima prima dell’arresto, non ho mai notato disagi o pianti o situazioni tali da far dubitare della bontà dei metodi utilizzati nei confronti dei pazienti. Mi sembrano incredibili le accuse , non so quanto documentate , nei confronti di questa struttura. Certo , i metodi di cura non prevedevano le solite terapie del ” sonno” utilizzate per tenere docili i pazienti e forse questo portava ad una maggiore reattività dei pazienti e conseguenti reazioni anormali di qualche operatore . Ma da questo a criminalizzare tutto un organico e distruggere quello che di buono si era fatto , ce ne corre . Attenti a dar credito a notizie e servizi che mirano soprattutto allo scoop giornalistico e mediatico sulla testa di tanti innocenti !!

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