Automedica e infermieri, il soccorso avanzato in emergenza

2021-12-30 14:25:55 By : Ms. Dora Guan

Pubblicato il 14.10.17 di Giacomo Sebastiano Canova Aggiornato il 14.08.20

L’automedica, mezzo di soccorso avanzato, è un importante tassello nel sistema di emergenza territoriale, che permette un rapido trasporto di un’équipe sanitaria avanzata sul luogo di un evento sanitario critico.

L'automedica del SUEM di Vicenza

L’automedica è un mezzo di soccorso avanzato (MSA) utilizzato per trasportare sul luogo dell’evento un’équipe sanitaria con competenze avanzate e la relativa attrezzatura medica.

Caratteristica peculiare di questo mezzo è la possibilità che, dopo la valutazione del paziente e l’erogazione delle prime cure, l’équipe possa, in base alla gravità del quadro clinico, accompagnare il paziente in ospedale a bordo dell’ambulanza oppure riprendere attività di automedica, affidando il paziente alle cure dell’equipaggio dell’ambulanza intervenuta.

L’automedica può quindi fornire supporto avanzato ai mezzi di soccorso di base in caso di situazioni gravi o particolarmente complesse, oppure, a volte, intervenire per trattare direttamente un paziente che non necessiti del successivo trasporto in ospedale.

In Italia l’equipaggio che interviene in automedica è formato, solitamente, da tre persone:

In alcune realtà del Servizio Sanitario Nazionale (ad esempio a Verona) è lo stesso infermiere a svolgere anche il ruolo di autista. In altre realtà, come ad esempio durante il turno notturno a Vicenza, l’infermiere non non è previsto.

L’infermiere che opera in automedica è un infermiere che ha un vissuto di Area Critica (Pronto soccorso e/o Terapia Intensiva) e che ha già acquisito esperienza di 118. Inoltre deve essere in possesso di alcune certificazioni quali BLSD, PBLSD, PTC avanzato, ACLS e gestione base e avanzata delle vie aeree.

La figura infermieristica in automedica è di fondamentale importanza in quanto, in collaborazione con il medico e l’autista, è in grado di cooperare nella gestione di un paziente critico in ambiente extra-ospedaliero.

In merito, intervistando diversi colleghi operanti in automedica su tutto il territorio nazionale, è emerso come il lavoro di équipe sia il fattore che più rende vincente l’utilizzo di questo particolare mezzo in quanto la presenza del medico permette una suddivisone più ampia dei ruoli e delle manovre da eseguire rispetto a quando l’infermiere esce in ambulanza col solo autista.

I turni variano a seconda della Centrale Operativa da cui si dipende; questo in quanto ogni Centrale Operativa ha delle caratteristiche proprie che rendono impossibile standardizzare la quantità di turni mensili in automedica.

Da un punto di vista emotivo, il turno in automedica può risultare più difficile da sostenere, soprattutto se si pensa che tale mezzo venga spesso impiegato in scenari particolarmente impegnativi, come ad esempio eventi traumatici gravi, suicidi e coinvolgimento di pazienti in età pediatrica o neonatale.

In questo è utile ricordare come sia sempre necessario ricercare una relazione d’aiuto che possa garantire un adeguato superamento di eventi particolarmente coinvolgenti.

Per quanto riguarda i rischi e le responsabilità, i colleghi che quotidianamente operano in questo ambito sostengono come si sentano più tutelati da un punto di vista medico-legale, in quanto la presenza di un medico rappresenta una maggiore tutela nel loro operato; ciò però non vuol dire che l’infermiere sia estraneo da responsabilità in caso di somministrazioni errate di farmaci o di prescrizioni non coerenti.

In questo, come in tutti gli altri ambiti - ospedalieri e non – l’infermiere è garante della sicurezza del paziente e deve intervenire per evitare il presentarsi di un evento avverso.

L’azienda Usl di Modena ha preparato un video per spiegare per filo e per segno le strumentazioni in dotazione e che mai devono mancare in un’automedica. “Niente super eroi, bensì, professionalità, affiatamento, tecnologia, rapidità che spesso salvano una vita”. È quanto scrive l’azienda sanitaria nella descrizione del video che sta già facendo il giro del web.

Il materiale presente nell’automedica può variare in base ai protocolli locali; solitamente è presente la seguente attrezzatura (tratta dall’Allegato A del DGR XX Regione Marche):

È importante sottolineare come il livello professionale dell’infermiere sia esponenzialmente aumentato e specializzato, specialmente negli ultimi anni. In ambito di 118, l’esperienza acquisita in area critica e i corsi di formazione altamente specifici e qualificanti, hanno fatto sì che l’infermiere sia sempre più parte fondamentale e irrinunciabile all’interno del sistema.

In quest’ottica, la presenza del medico, talvolta, risulta essere in più, quando potrebbe essere destinata in altre missioni sul territorio oppure alla Centrale Operativa, da dove possa coordinare l’intervento dei mezzi e prescrivere, in linea telefonica registrata, terapie che escano dai protocolli in uso dagli infermieri.

Un esempio vincente di questa realtà è stata l’introduzione in diversi contesti italiani dell’Autoinfermieristica, ovvero di un equipaggio mobile composto da un autista e da un infermiere altamente formato e specializzato che, grazie alla presenza di protocolli validati, opera in assoluta sicurezza in supporto dei Mezzi Sanitari di Base (MSB) nella gestione di pazienti critici e complessi.

In questo ambito la presenza del medico in Centrale Operativa risulterebbe paradossalmente più valida e permetterebbe di ottimizzare le risorse e le uscite medicalizzate, riservandole a quegli ambiti in cui la presenza del medico risulta essere ancora oggi irrinunciabile (es. gestione avanzata delle vie aeree nei pazienti che si presentano coscienti e in respiro spontaneo e ai quali bisogna garantire precocemente una via aerea definitiva, incidente maggiore, constatazione di decesso, ecc.).

Si ringraziano tutti i colleghi sparsi in tutta Italia che hanno collaborato alla stesura del presente articolo.

In particolare, un grazie al SUEM di Vicenza per le foto dell’automedica e alla Coordinatrice Lisa Chilò per la disponibilità e l’aiuto riservatomi.

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