Essudato, importante indicatore dello stato delle ulcere cutanee

2021-12-27 18:12:11 By : Ms. Vivian Li

Pubblicato il 10.07.18 di Rosa Colella Aggiornato il 30.11.20

L’essudato è un liquido prodotto dal corpo come risultato di un processo infiammatorio, che fuoriesce dai vasi sanguigni e rappresenta il risultato di una intensa attività cellulare. L’essudato rappresenta un vero e proprio indicatore dello stato dell’ulcera; saperne osservare le caratteristiche ci aiuta a saper osservare la ferita e a decidere quale trattamento idoneo applicare.

L'essudato è un indice importante per capire lo stato di una lesione cutanea

Un corretto assessment delle ulcere cutanee prevede una valutazione olistica del paziente e della ferita. Gli infermieri esperti del wound care prendono in considerazione tutti i fattori che indicano lo stato dell’ulcera al fine di attuare l’approccio terapeutico più idoneo.

L’essudato rappresenta un vero e proprio indicatore dello stato dell’ulcera; saperne osservare le caratteristiche ci aiuta a saper osservare la ferita e a decidere quale trattamento idoneo applicare.

L’essudato è un liquido prodotto dal corpo come risultato di un processo infiammatorio, che fuoriesce dai vasi sanguigni e rappresenta il risultato di una intensa attività cellulare.

In condizioni fisiologiche è una risposta del corpo ai processi infiammatori e all’attività cellulare delle cellule bianche (leucociti, neutrofili etc.), attraverso un processo chiamato stravaso dei leucociti.

Durante l’infiammazione si verificano i segni di Celsio: calor (calore dovuto all’aumento del metabolismo cellulare), rubor, (arrossamento) tumor (gonfiore), dolor (dolore), functio laesa (compromissione della funzione cellulare).

Dopo il danno tissutale e l’emostasi, vengono liberate nel letto della ferita chemochine e fattori proinfiammatori, che richiamano liquidi e cellule per riparare la ferita. La formazione e accumulo di liquidi può essere dunque sia fisiologico che patologico avendo la formazione di edema.

Il gonfiore (tumor) o edema, dato dalla presenza di essudato, è dunque conseguente allo stravaso delle cellule della fase infiammatoria.

In una ferita in via di guarigione, dunque in condizioni fisiologiche normali, l’essudato diminuisce nel tempo, mentre in una ferita che non guarisce, la quantità di essudato può aumentare e diventare eccessiva, in quanto indica la permanenza di uno processo infiammatorio, dunque una ferita che tende a diventare cronica o di altro tipo.

Per gli esperti del settore l’essudato è considerato come un vero e proprio “indicatore” dello stato della ferita.

Sebbene un ambiente umido sia necessario per una guarigione ottimale, il processo di riparazione, può essere compromesso da condizioni di umidità eccessiva o secchezza estrema.

L’odore è un elemento caratterizzante, che può dare dati importanti sull’ulcera:

Per definirne la quantità, si possono utilizzare i termini:

L’umidità eccessiva conduce a conseguente macerazione dei tessuti cioè la presenza di tessuti biancastri e translucidi, dall’aspetto molle e bagnato e possibili cause di disepitelizzazione. La cute perilesionale macerata indica elevati livelli di essudato. La secchezza si manifesta con cute squamosa, fissurata, con possibili lesioni da grattamento (si parla anche di ipo/anidrosi).

Riassumendo l’essudazione patologica di un tessuto/ferita, può essere causato da:

Da più di 50 anni, precisamente nel 1962, grazie agli studi di George Winter eseguiti sui suini, si è sperimentata l’efficacia della guarigione in ambiente umido. Contrariamente alla saggezza convenzionale secondo cui le ferite dovevano essere asciugate e formavano croste per favorire la guarigione, G. Winter, medico inglese, sperimentò che l’ambiente umido e una temperatura di circa 32°C, favorissero la riattivazione della proliferazione cellulare e una più rapida guarigione.

La medicazione ottimale, tende a ripristinare tutte le condizioni tali da favorire il fisiologico microambiente presente all’interno dei tessuti, considerando la giusta umidità e la temperatura interna che permette alle cellule di rigenerarsi.

Il termine corretto quindi per ripristinare il processo riparativo è “modulare” il processo di riparazione, utilizzando medicazioni corrette, al fine di aiutare, innescare, stimolare i fisiologici step della riparazione, ma non sopprimerli.

Si consigliano medicazioni ad alta assorbenza:

Si consiglia di interfacciare le medicazioni ad alta assorbenza con medicaizoni umide in garza:

Si consiglia di usare medicazioni che favoriscono l'ambiente umido:

Un aumento dell’essudato per un periodo prolungato di tempo può essere associato quindi o a una cronicizzazione della ferita oppure, se si notano segni di infezione, abbondante fibrina o presenza di necrosi, si tratta di un indice di importante colonizzazione batterica, per cui una risposta dell’organismo all’aumentata attività cellulare locale per combattere l’infezione.

In questi casi, secondo i principi del Time, occorre applicare medicazioni antibatteriche e se occorrono anche assorbenti, che combattono il processo infettivo; diminuendo la carica batterica, diminuisce la sofferenza tissutale e si tende a ripristinare il regolare processo infiammatorio e riparativo.

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