Inserito il 12.07.19 da Silvia Ancona Aggiornato il 12.07.19
L'uso combinato di più medicazioni per il trattamento delle lesioni cutanee è un fenomeno non adeguatamente descritto che richiederebbe, invece, evidenze scientifiche su cui basare le scelte. Pertanto è stato condotto uno studio al fine di indagare le ragioni, la frequenza e la modalità di abbinamento di più medicazioni confrontando i risultati con la letteratura scientifica disponibile.
La cura di un paziente con lesioni cutanee è una cosa quotidiana per un'infermiera. La pratica clinica nel trattamento delle lesioni è supportata dall'Evidence Based Medicine che è in continua evoluzione così come il ruolo dell'infermiere, tra competenze e responsabilità.
Il fenomeno dell'associazione di più medicazioni per il trattamento delle ulcere cutanee non è adeguatamente dotato di evidenze di efficacia ed è proprio questa considerazione che ha mosso lo studio di A. Apostoli, F. Bellini, C. Fracassi, A. Lach, A Poli, cinque infermieri specializzati nella cura delle ferite. Lo scopo del sondaggio è quello di:
Lo studio - pubblicato sulla rivista ufficiale Fnopi - si è avvalso di un questionario elaborato dal gruppo di lavoro composto da 9 domande sia generiche (età, esperienza lavorativa) che specifiche (frequenza di associazione, motivazioni, opinioni su proposte di combinazioni di diversi prodotti, medicazioni combinate più frequentemente).
Prima di estendere il questionario su larga scala, è stata effettuata una fase pilota in cui è stato somministrato agli studenti del Master di 1° livello in Wound Care dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca (AA2016/17).
Successivamente è stato distribuito ai partecipanti - principalmente infermieri - alla IV Giornata di Studio AISLe.C. (Associazione Infermieri per lo Studio delle Lesioni Cutanee) svoltosi a Matera il 18 novembre 2017.
Dei 400 questionari somministrati, 237 sono stati restituiti e solo 176 sono stati ritenuti validi ai fini dell'indagine.
È molto diffusa la pratica di combinare più medicazioni per il trattamento delle ulcere cutanee, soprattutto per il trattamento di una base mista come nel caso della compresenza di tessuto di granulazione e tessuto necrotico. In questo caso le associazioni vengono utilizzate per favorire prima la rimozione del tessuto necrotico e, solo successivamente, per gestire il tessuto di granulazione.
Un altro motivo è rappresentato dalla necessità di migliorare o aumentare il controllo dell'essudato: se una lesione che produceva molto essudato rendesse satura la prima medicazione, la presenza di un secondo rivestimento favorirebbe l'assorbimento dell'eccesso. Ma - secondo alcuni autori - questo meccanismo andrebbe sostituito con quello di ricercare, piuttosto, le ragioni dell'eccessiva produzione di essudato associata all'utilizzo di medicazioni più assorbenti con sostituzioni più frequenti.
Contrastare quest'ultimo rappresenta un ulteriore motivo per cui le medicazioni vengono associate ma l'utilizzo di una seconda medicazione non deve essere utilizzato per allungare i tempi di sostituzione: quando la prima è satura o non più integra allora deve essere sostituita con una seconda.
Altri due aspetti risiedono nel controllo dell'odore e del dolore. Una medicazione satura, oltre a non svolgere più il suo compito, cessa anche di fare da barriera ai cattivi odori pertanto va sostituita. È necessario preferire l'uso di medicazioni più appropriate al caso piuttosto che l'uso di più medicazioni sulla ferita.
Il dolore correlato al cambio della medicazione deve essere affrontato mediante l'utilizzo di medicazioni con pochissima aderenza al letto della ferita che, in questo caso, richiedono spesso una medicazione secondaria.
Alcuni infermieri credono che ci siano "prove scientifiche provate" sull'argomento. A tal proposito, gli autori sostengono che se la ricerca clinica sulle singole medicazioni è di scarsa qualità, esistono solo “raccomandazioni” sull'associazione di più medicazioni, lungi quindi dal rappresentare prove di efficacia.
Altri motivi risiedono nell'esperienza personale relativa a un tipo di associazione, nella prescrizione medica dell'associazione, nella combinazione prevista da una procedura o protocollo locale e nel "fai da te" quando alcune tipologie di prodotti non sono disponibili nel proprio realtà lavorativa.
Nella letteratura scientifica ci sono opinioni diverse - e spesso contrastanti - sull'associazione tra più farmaci avanzati. I più utilizzati sono:
Le opinioni variano anche in base alla combinazione di antibiotici e antisettici. Tra questi:
L'indagine ha confermato che la pratica di combinare più prodotti per trattare una lesione è molto diffusa e le ragioni riguardano soprattutto il carattere clinico e organizzativo.
Non sono presenti evidenze scientifiche sull'argomento, pertanto l'indagine si è basata sulle indicazioni dei singoli autori con opinioni spesso contrastanti.
Il numero crescente di prodotti per medicazione sul mercato può portare a combinazioni di medicazioni nel tentativo di compensare la carenza di prodotti o di creare il "condimento ideale" a casa. Può essere utile e consigliabile evitare associazioni, o limitarle, ad esempio solo a medicazioni che richiedono fissazione, in attesa di valide prove di efficacia.
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