Medicazioni avanzate, come sceglierle e quando usarle

2021-12-14 18:42:46 By : Mr. Xuesen Xue

Inserito il 27.08.18 da Sara Di Santo Aggiornato il 28.08.18

La scelta della medicazione più adatta per ogni singolo caso è un passaggio fondamentale nella procedura di gestione delle ulcere cutanee. Farlo sulla base delle qualità delle medicazioni avanzate e della loro effettiva prestazione – superando il pregiudizio della soggettività di giudizio – è l'obiettivo che deve essere perseguito dal professionista sanitario che si prende cura della persona. Lo studio "Qualità delle medicazioni avanzate: un primo passo verso l'individuazione di criteri condivisi e procedure oggettive per valutarne le prestazioni" (vincitore del Premio The Best Laboratory / Preclinical Study Award all'edizione 2018 dei JWC Awards), che ha permesso di identificare test in grado di valutare in maniera oggettiva e non operatore dipendente parametri e caratteristiche funzionali delle principali medicazioni avanzate

Ad oggi non esistono ancora criteri ben definiti e soprattutto oggettivi per valutare l'efficacia e la qualità delle medicazioni avanzate, così come c'è ancora molto da fare sullo sviluppo di test di laboratorio che misurino parametri specifici in grado di determinarne l'effettiva performance . .

Da questa "zona grigia" è partito il progetto di ricerca di Natascia Mennini, Alessandro Greco, Andrea Bellingeri, Francesco De Vita e Francesco Petrella, il gruppo di lavoro interdisciplinare coordinato dal Dipartimento di Chimica dell'Università di Firenze che ha ottenuto il primo posto all'edizione 2018 dei JWC Awards con lo studio "Qualità delle medicazioni avanzate: un primo passo verso l'individuazione di criteri condivisi e procedure oggettive per valutarne le prestazioni".

Per il professionista sanitario che si prende cura della persona con ulcere cutanee, la fase di scelta della medicazione adatta e adeguata al caso specifico rappresenta un momento cruciale nel percorso di cura. Una scelta sbagliata, infatti, potrebbe compromettere la guarigione della lesione o addirittura determinarne il peggioramento clinico.

L'obiettivo principale delle procedure di gestione delle ulcere cutanee è quello di eliminare tutti i non-guarigione (ostacoli alla guarigione) dal letto della ferita e di sviluppare e proteggere le condizioni pro-guarigione (che promuovono la guarigione).

In questo le medicazioni avanzate incarnano un'ottima risposta tecnologica, ma la loro classificazione su base esclusivamente merceologica deve evolvere in una classificazione basata su obiettivi clinici e una categorizzazione funzionale che siano utili all'operatore sanitario nella scelta della medicazione più appropriata in base allo specifico Astuccio.

Sulla base di tale classificazione, delle varie tipologie di medicazioni viene individuata non solo la funzione primaria, ma anche eventuali funzioni accessorie presenti in medicazioni di elevata qualità tecnologica.

Ma quali parametri tenere in considerazione per una scelta consapevole e razionale della medicazione più adatta a risolvere un problema specifico?

Nel loro studio Mennini, Greco, Bellingeri, De Vita e Petrella, dopo aver esaminato criteri e test attualmente in uso in Italia per valutare la qualità delle medicazioni, hanno selezionato 12 parametri clinicamente significativi delle principali categorie di medicazioni avanzate tra quelle attualmente in commercio e li hanno misurati attraverso test standard e non standard, apportando - se necessario - alcune modifiche per simulare più accuratamente le condizioni di utilizzo clinico.

La capacità di gestione dei fluidi (FHC) - che dai test condotti era fortemente legata ai valori di temperatura e umidità relativa - è un parametro molto importante per valutare la capacità di gestire l'essudato da una medicazione. Avanzate.

Questo perché una buona gestione dell'essudato:

Altrettanto importante è la capacità di assorbimento, che consente alla medicazione avanzata di mantenere elevate prestazioni nell'eliminare il rischio della formazione di un ambiente biochimico ostile bloccando l'azione dei fattori di crescita, condizione tipica nei casi di eccesso di essudato.

La ritenzione in pressione è un parametro fondamentale per valutare la qualità di una medicazione, poiché rappresenta la sua capacità di proteggere la cute perilesionale, esponendola a un minor rischio di danno, anche quando si tratta di lesioni sottoposte ad elastocompressione.

Questo parametro misura la quantità di fluido che la medicazione satura, sottoposta ad una pressione di 40 mmHg, è in grado di trattenere; un altro parametro ritenuto di qualità per una medicazione è rappresentato dalla capacità di assorbimento verticale, cioè di assorbire l'essudato convogliandolo verso l'esterno. Indice di performance scadente, invece, è la propagazione laterale dell'essudato, che espone al rischio di danneggiamento dei bordi della lesione e della cute circostante.

Quando si tratta di scegliere la taglia della medicazione in relazione al volume e alla superficie della lesione, entra in gioco un altro parametro fondamentale, la deformazione volumetrica, ovvero la variazione di volume che può verificarsi in una medicazione quando viene a contatto con essudato. Da un lato, infatti, c'è il rischio che una parte della lesione venga esposta all'ambiente esterno rimanendo non protetta (diminuzione della superficie), dall'altro un aumento eccessivo del volume della medicazione potrebbe danneggiare meccanicamente il fondo e / o i bordi di una lesione cavitaria.

Tra le caratteristiche di dispersione, il mantenimento dell'integrità delle medicazioni avanzate che vengono a contatto con l'essudato è un parametro rilevante da considerare in termini di inquinamento del letto della ferita, poiché eventuali frammenti di medicazione ostacolerebbero il processo di guarigione della ferita. con il rischio di iniziare un focolaio di infezione.

Rischio infettivo contro il quale agisce il parametro di impermeabilizzazione, che rappresenta la capacità della medicazione primaria di garantire la protezione della lesione dai contaminanti esterni.

Lo studio di Mennini, Greco, Bellingeri, De Vita e Petrella - come precisano gli stessi ricercatori - ha permesso di individuare test in grado di valutare in maniera oggettiva e non operatore dipendente parametri e caratteristiche funzionali delle principali medicazioni avanzate.

Tuttavia, questo è un punto di partenza per quello che deve essere necessariamente un progetto più ampio, volto a definire un punteggio di qualità per ogni parametro considerato, con cui caratterizzare e valutare ogni medicazione sul mercato.

La sperimentazione sistematica, infatti, fornirà i dati necessari per operare una scelta consapevole e razionale della medicazione più adatta a risolvere un problema specifico.

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