Non chiamatelo “massaggio”. L’importanza delle parole durante le istruzioni pre arrivo

2022-09-11 05:51:36 By : Mr. peter huang

Pubblicato il 10.08.22 di Giacomo Sebastiano Canova Aggiornato il 09.08.22

È stato recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista Resuscitation uno studio a firma completamente italiana inerente l’importanza dell’utilizzo delle parole corrette durante la fornitura di istruzioni pre arrivo da parte dell’infermiere della Centrale Operativa 118.

Le istruzioni pre arrivo rappresentano una fase fondamentale del soccorso pre-ospedaliero, in quanto permettono di far eseguire dagli astanti – spesso laici – le manovre di rianimazione cardiopolmonare, riducendo in questo modo i tempi di no-flow e aumentando di conseguenza le possibilità di sopravvivenza del paziente con buoni outcome neurologici.

Lo studio in questione si apre esprimendo un concetto tanto semplice quanto fondamentale: la comunicazione verbale in queste situazioni è fondamentale in quanto, durante una chiamata di soccorso gli interlocutori non possono vedere reciprocamente gesti e linguaggio non verbale. Basti pensare, in questo senso, a quante volte ci si è trovati di fronte alle conseguenze di aver usato la parola sbagliata oppure quando una parola corretta è stata male interpretata. Comprendere il vero significato delle parole – affermano gli autori - può diventare ancora più complesso quando le conversazioni si svolgono in situazioni stressanti.

Durante la gestione di una chiamata di soccorso sanitario è dunque di fondamentale importanza utilizzare termini specifici che non corrono il rischio di essere fraintesi. Le evidenze in merito hanno dimostrato come il linguaggio influisce sull'elaborazione delle chiamate di emergenza e una comunicazione efficace è fondamentale per ottenere l'accordo del chiamante per eseguire correttamente la rianimazione cardiopolmonare; di conseguenza, gli infermieri della Centrale Operativa 118 dovrebbero implementare strategie di comunicazione per superare le barriere psicologiche e fisiche all'astante che si approccia alla rianimazione cardiopolmonare, tenendo presente che questa è una situazione in cui “less is more”: fornire una quantità eccessiva di istruzioni per eseguire una procedura complessa, difatti, può avere un effetto paradossale, confondendo l'astante e ritardando la rianimazione.

Gli autori hanno dunque riassunto i principali risultati degli studi che nel corso del tempo hanno esplorato le scelte lessicali durante la rianimazione cardiopolmonare assistita dal dispatcher, aiutando quindi gli stessi a scegliere la terminologia più adatta ad essere utilizzata in questa situazione:

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