Per la prof.ssa Nardi è importante conoscere e studiare i protocolli operativi dedicati alle lesioni gengivali non indotte da placca
E' certo che la promozione della salute aumenti il valore alla vita, all’individuo e alla persona, ma se il focus è la salute del cavo orale, se ne implementa il valore poichè il sorriso è il più importante strumento di comunicazione necessario per la vita di relazione dell'individuo.
Questo presuppone una particolare attenzione a considerare l'approccio estetico del sorriso.
I canoni estetici fanno riferimento al perfetto allineamento dentale ed alla luminosità espressa da un colore "bianco" e spesso c'è poca attenzione all' eutrofia dei tessuti gengivali.
Un attento esame clinico prevede l’identificazione del processo carioso e dei problemi parodontali ma è assolutamente necessario osservare anche la presenza di eventuali lesioni a carico delle mucose, le erosioni, la composizione salivare e soprattutto la presenza di aumento di volume gengivale.
E’ importante conoscere e studiare i protocolli operativi dedicati alle lesioni gengivali non indotte da placca.
Per iperplasia o ipertrofia gengivale si intende un processo di carattere fisiologico non infiammatorio che comporta l’aumento della massa e del volume delle gengive. Quest’ultimo determina una serie di problematiche per la cura e il mantenimento dell’igiene orale del nostro paziente ed è importante pertanto che il professionista riesca a gestire la malattia e le sue complicanze attraverso l’adozione di protocolli diagnostico-terapeutici-riabilitativi fondati sull’evidence base medicine (EBM), la somministrazione di opportuni standard di qualità, la verifica e il monitoraggio dell’efficacia del piano terapeutico.
L’approccio ideale è quello di concordance poiché permette di avere uno scambio di informazioni ed evoca una condivisione di potere all’interno dell’interazione medico-operatore sanitario-paziente. La concordance è un accordo sul trattamento ed è basata su un’attenta osservazione dell’evoluzione clinica del cavo orale. Un corretto esame clinico, lo screening delle patologie, la diagnosi precoce delle lesioni cariose e dei tessuti mucosi sono gli step per andare a stabilire il rischio specifico della persona assistita e il piano di trattamento “tailor made” personalizzato e condiviso.
L’iperplasia gengivale farmaco-indotta rappresenta uno degli effetti avversi più frequentemente documentati nei pazienti in trattamento con farmaci immunosoppressori e/o in associazione con betabloccati, con una minore incidenza nei pazienti in trattamento con il Tacrolimus. Un significativo miglioramento dei parametri clinici parodontali si potrà avere soltanto se il paziente verrà attenzionato e seguito nonostante sia costretto comunque ad assumere il farmaco.
La ciclosporina, ad esempio, è un immunosopressore selettivo associato ad aumento di volume gengivale per interazione tra il farmaco e i fibroblasti e i fattori di rischio principali sono: dosaggio e livello sierico CSA, biofilm batterico, infiammazione locale e fenotipo HLA-DR2 (3,4,5). I follow-up puntuali e gli efficaci protocolli di igiene professionale e domiciliare permettono il mantenimento in salute dei tessuti gengivali (per approfondire a questo link).
La nuova classificazione delle malattie parodontali stabilisce che la diagnosi di iperplasia gengivale collochi il paziente nel grado C. La presenza di batteri della placca in combinazione con il farmaco assunto è sicuramente necessario per dare origine ad una risposta gengivale; tuttavia, non tutti gli individui che assumono questi farmaci svilupperanno iperplasia gengivale, suggerendo una suscettibilità che richiede caratteristiche specifiche. E’ importante l’interdisciplinarietà tra specialisti per evitare o contenere i disagi degli aumenti gengivali.
Per ottenere il “goal” di una terapia dedicata alla risoluzione delle criticità date dalla ipertrofia e iperplasia gengivale è importante salvaguardare la centralità della persona assistita che quale deve diventare il vero protagonista e deve essere ben responsabilizzato alla condivisione della responsabilità del successo delle terapie, esattamente quanto gli specialisti, con la particolare attenzione e dedizione ai corretti stili di vita di igiene domiciliare personalizzati.
Sotto due immagini della stessa paziente prima del trattamento e dopo il trattamento. Le immagini ed il caso sono della prof.ssa Nardi
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