Routier, vicepresidente di 3M: “Dopo le mascherine, puntiamo su realtà virtuale e automotive” - La Stampa

2022-06-25 06:20:29 By : Mr. TCR Tai Chang Resin

La voce de La Stampa

Il manager: “Il nostro Metaverso aiuta medici, dentisti e designer. Le nostre 51 piattaforme hi-tech ci hanno fatto registrare 125 mila brevetti”

Trentacinque miliardi di dollari di fatturato nel mondo e 490 milioni in Italia, 90 mila dipendenti (600 in Italia), 125 mila brevetti registrati, 51 piattaforme tecnologiche: sono soltanto alcuni numeri della multinazionale 3M (Minnesota mining manifacture), che per la regione Sud-Europa è affidata al vicepresidente Marc Routier. «Fino a due anni fa, ero a Singapore e all’inizio ho lavorato da lì anche per l’Europa. Era il periodo della pandemia, ma non ho scelto io il momento di questo cambio di incarico», scherza Routier.

Come spiegherebbe in poche parole, a qualcuno che non lo conosce, il lavoro di 3M? «È un’azienda che crea tecnologie e prodotti utili all’industria e alla collettività. Prodotto utili per la vita delle persone. Ogni giorno, ciascuno di noi incontra almeno cento volte soluzioni brevettate da 3M. E le abbiamo tutti a non più di tre metri da noi. Riguardano la sicurezza, anche nell’industria, personale e sul lavoro. Posso fare l’esempio dei nastri adesivi, anche per le auto. Poi, ci sono le mascherine FFP2, le protezioni per occhi e orecchie. Tantissime applicazioni anche per i materiali utilizzati su treni e aerei, adesivi e abrasivi per carrozzerie e parti meccaniche, poi , c’è l’elettronica, con vari componenti. Ha presente le pellicole da applicare sullo schermo del telefonino per garantire la privacy? Ecco, facciamo anche quelle».

Tutto a portata di mano… «Ma lavoriamo anche per il settore aerospaziale. Da quell’esperienza, è arrivata ad esempio la soluzione per rendere più visibili i segnali stradali. Otteniamo il risultato con materiale riflettente, applicato anche sulla segnaletica orizzontale sull’asfalto. Poi, siamo presenti nel settore della salute, con adesivi per cateteri, materiali per gli impianti dentistici. Oltre alla sanità, abbiamo anche forniture per ufficio, post-it e molto altro».

Prodotti di questo tipo immagino siano legati a un programma di ricerca… «Certo, servono strategia e innovazione. Ogni anno, il 6 per cento del fatturato viene investito in ricerca e sviluppo. In più, da noi gli scienziati e i ricercatori possono trascorrere il 15 per cento del tempo a seguire progetti a loro scelta. In questo modo, sono più motivati..».

Avete in programma qualche acquisizione? «Per noi, la base è l’innovazione dentro l’azienda. Poi, se c’è un’opportunità non ci tiriamo indietro. Come è avvenuto due anni fa, nel settore della salute, con “KCI”, che si occupa di medicazioni avanzate per cure di ferite croniche. Per il futuro, non posso parlare…».

Come fate innovazione? «Con le nostre 51 piattaforme. Le faccio un esempio. abbiamo un “tessuto non tessuto” che serve a proteggere i lavoratori da suoni e calore troppo elevati, ma può anche essere utilizzato come isolamento acustico automobilistico oppure per medicazioni “gentili” sulla pelle».

Avete in programma assunzioni? «La premessa è che ogni business studia i mercati, decide quali hanno i potenziali maggiori. La scelta è se difendere posizione o potenziare. L’Italia è un mercato molto importante per l’azienda, per questo abbiamo in previsione 30 assunzioni nel settore della salute e dell’automotive».

La pandemia ha influenzato i mercati? «È stato un momento problematico. Nel periodo della pandemia, c’è stata una forte crescita dei prodotti per la pulizia della casa e il fai da te. Il settore dei farmaci è andato a calare, perché le persone erano tutte a casa. Ora la situazione diventa più stabile e torna a valori pre-pandemia. Nel 2022 crescono i settori salute e consumo in generale. Per la salute, c’è stata una ripresa degli interventi in ospedale. Anche il mercato dell’auto è stato influenzato in negativo nel 2021. Ma c’è un grande grado incertezza per la ripresa del Covid, la carenza di microchip comporta un rallentamento piuttosto significativo delle attività, ma il 2022 è in ripresa. Le prospettive sono positive. Investiamo molto nel settore delle cure delle ferite e lo faremo anche nel “fai da te” e nel benessere personale». Qualche progetto? «Lavoriamo sull’approccio verso i clienti, un aspetto in trasformazione. Abbiamo un sito web che mostra tendenze globali di scienza e tecnologia per temi attraverso la realtà aumentata e virtuale. Puntiamo a materiali sostenibili, a raggiungere equità attraverso scienza e tecnologia».

Come sfruttate la realtà virtuale? «Realtà aumentata e virtuale sono su una piattaforma compatta, incentrata sulla tecnologia 3M, ma anche utilizzata per la formazione sulla manutenzione delle apparecchiature. A fine 2021, 3M ha lanciato l’esperienza virtuale, che è fruibile da qualunque parte del mondo. È un nuovo elemento per comunicare con i clienti. Ma non lo abbiamo sviluppato soltanto per affrontare l’emergenza Covid. Può servire anche per comunicare con un dentista e mostrare una bocca molto ingrandita attraverso un casco per la realtà virtuale. In questo modo, è più facile lavorare. Oppure, pensiamo al mondo del design, dove un architetto ha la possibilità di vedere e mostrare con pochi clic il progetto di un ufficio, con le varie soluzioni e i materiali. Il futuro è adesso».

In questo periodo avete avuto problemi con la produzione? «Abbiamo due impianti e un centro di distribuzione. A livello di impianti, il Covid non ha cambiato nulla, le persone hanno continuato a lavorare in stabilimento. In azienda, è stata una fase incredibile. Abbiamo un utilizzo di tecnologia molto elevato, con i computer è stato possibile lavorare a distanza, dando sicurezza a tutti. E dopo il periodo Covid, la 3M ha deciso di lanciare un’iniziativa globale e ha chiesto ai dipendenti dove preferivano lavorare».

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