Trauma cranico penetrante. Come gestirlo e come trattarlo

2021-12-14 18:18:54 By : Mr. Max Yang

Inserito il 18.02.20 da Giacomo Sebastiano Canova Aggiornato il 20.02.20

Il trauma cranico penetrante rappresenta una lesione molto grave e spesso fatale nell'immediato o nel breve/medio termine. Inoltre, sono descritte importanti sequele neurologiche nei pazienti sopravvissuti.

La manipolazione o la rimozione prematura di oggetti perforanti può causare una lesione vascolare o un'emorragia intracranica fatale

In caso di trauma penetrante del cranio è di fondamentale importanza eseguire una TAC; Le radiografie del cranio possono essere utili per valutare la traiettoria e la frammentazione di un proiettile, la presenza di corpi estranei grossolani e pneumoencefalo.

Tuttavia, se la TC è disponibile, le radiografie non sono necessarie. Inoltre, in qualsiasi lesione cerebrale penetrante o se la traiettoria attraversa la base cranica o è in prossimità di un seno venoso durale, è utile eseguire uno studio angiografico o angioTAC, volto a verificare lo stato dei principali vasi intracranici.

Questo metodo diagnostico dovrebbe essere utilizzato anche nel caso in cui la TC evidenzi la presenza di un'emorragia subaracnoidea o di un ematoma a sviluppo tardivo. Sempre con riferimento alla diagnostica, i pazienti con lesioni penetranti dell'area orbito-facciale o pterica (sutura temporale dello sfenoide) devono essere sottoposti ad arteriografia per identificare la presenza di un aneurisma intracranico post-traumatico o di una fistola artero-venosa; in entrambi i casi, dal punto di vista terapeutico, è indicato un approccio chirurgico o endovascolare.

La risonanza magnetica può svolgere un ruolo importante nella valutazione del trauma penetrante; tuttavia presenta forti limitazioni in quanto la durata dell'esame è lunga e si possono valutare solo lesioni penetranti causate da frammenti di legno o altri materiali non magnetici.

Infine, dal punto di vista prognostico, il riscontro TC di grosse contusioni, ematomi o emorragie intraventricolari si associa ad un aumento della mortalità, soprattutto quando sono coinvolti entrambi gli emisferi.

Con riferimento al trattamento del paziente con trauma cranico penetrante, uno dei primi passi da compiere è la somministrazione di profilassi antibiotica con farmaci ad ampio spettro.

Inoltre, si raccomanda il monitoraggio precoce della PIC se è clinicamente impossibile determinare con precisione lo stato neurologico, l'indicazione chirurgica per l'ematoma non è chiara o le indagini diagnostiche suggeriscono un PIC elevato.

Nel caso in cui il cuoio capelluto sia ancora vitale ed in assenza di grossi problemi intracranici, è possibile trattare piccoli fori di ingresso a livello della testa con medicazione e sutura.

Diversamente, nel caso in cui gli oggetti penetrino solo parzialmente nel compartimento cerebrale o nella fossa infratemporale (ad esempio frecce, coltelli, cacciaviti) e vi rimangano incastrati, devono essere lasciati in sede fino a quando non siano state escluse le lesioni vascolari e non sia il viene definita l'indicazione per il trattamento neurochirurgico.

La manipolazione o la rimozione prematura di oggetti perforanti può causare una lesione vascolare o un'emorragia intracranica fatale.

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