Biopsia ossea: cos'è, come si esegue e quando

2021-12-30 14:24:07 By : Mr. Jeffery Qian

Pubblicato il 10.09.18 di Giacomo Sebastiano Canova Aggiornato il 08.10.19

La biopsia ossea consiste nel prelievo e nell'analisi di un campione di tessuto osseo. Esistono due modalità diverse di prelievo: l'agobiopsia e la biopsia a cielo aperto. La biopsia ossea è un’indagine diagnostica effettuata per la definizione diagnostica di patologie a carico del tessuto osseo come l’osteomielite.

Biopsia ossea: esecuzione con tecnica di agobiopsia

La biopsia ossea è una procedura diagnostica che consiste nel prelievo e nell'analisi di un campione di tessuto osseo.

Il sito del prelievo dipende dalla patologia da indagare: se essa è generalizzata il prelievo può essere effettuato in qualsiasi osso del paziente (prediligendo le sedi più accessibili); viceversa, se la patologia è circoscritta ad un solo osso, la raccolta del campione deve avvenire esclusivamente in questa zona.

In riferimento all’accessibilità della sede, sono da preferirsi le ossa situate appena sotto la superficie cutanea e distanti da organi o grossi vasi sanguigni; una delle sedi maggiormente utilizzate per eseguire questo esame è difatti la cresta iliaca.

In riferimento alle indicazioni alla biopsia ossea, questo esame può essere effettuato per la definizione diagnostica delle seguenti patologie a carico del tessuto osseo:

Per quanto riguarda le controindicazioni, la biopsia ossea non è indicata nei soggetti immunodepressi, in quanto in questi vi è un elevato rischio di infezione durante il prelievo.

Le tecniche utilizzabili per effettuare la biopsia ossea sono due: l’agobiopsia (a cielo chiuso) e la biopsia post-incisione cutanea (a cielo aperto).

Nonostante queste due tecniche siano molto differenti tra loro in termini di esecuzione, la preparazione del paziente all’intervento è sovrapponibile. Questa importante fase, eseguita nei giorni che precedono la biopsia, consiste nell’incontrare il paziente e nell’esporgli l’intervento cui verrà sottoposto.

Durante questa visita preoperatoria vanno inoltre chieste al paziente una serie di informazioni fondamentali per la riuscita in sicurezza dell’intervento:

Qualora la procedura prevista sia la biopsia a cielo aperto è necessario che il paziente effettui una visita anestesiologica pre-operatoria, in quanto questa tecnica avviene in anestesia generale.

L’agobiopsia ossea può essere effettuata da un medico radiologo o da un ortopedico. Di norma, la procedura prevede i seguenti passaggi:

La procedura, in tutto, dura dai 15 ai 30 minuti. Dopo l’effettuazione della biopsia l’area interessata viene disinfettata con un antisettico topico e dunque coperta con una benda, la quale deve essere tenuta per almeno un giorno in modo tale da ridurre al minimo il rischio di infezione.

È inoltre previsto un breve periodo di osservazione durante il quale il paziente rimane nei locali limitrofi all’ambulatorio, in modo tale da poter tempestivamente intervenire in caso di complicanze (es. emorragia). Se queste non si dovessero presentare, il paziente può fare rientro a domicilio.

In riferimento al dolore periprocedurale, esso è mitigato dall’effettuazione dell’anestesia locale. Tuttavia è possibile che durante l’inserzione dell’ago il paziente avverta un leggero fastidio, così come durante l’effettuazione della biopsia. Una volta terminata la procedura e cessato l’effetto locale, è possibile che il paziente avverta dolore nella sede interessata; per questo motivo viene consigliata l’assunzione di un antidolorifico nei giorni successivi sino alla scomparsa della sintomatologia.

Per quanto riguarda i rischi derivanti dall’agobiopsia ossea, essi sono molto rari e possono essere:

La biopsia ossea a cielo aperto viene utilizzata in sala operatoria dal chirurgo ortopedico. Questa tecnica possiede la stessa preparazione e incisione chirurgica di un’operazione a carico dell’osso interessato; per questo motivo viene scelta qualora si renda necessario proseguire con un intervento successivamente al prelievo di materiale osseo.

Questa tecnica prevede l’esecuzione dei seguenti passaggi:

In tutto, la procedura di biopsia ossea a cielo aperto dura solitamente dai 30 ai 60 minuti. Per quanto riguarda i sintomi periprocedurali, essi derivano principalmente dall’anestesia generale: nausea, astenia, vertigini, confusione.

Per quanto riguarda i rischi derivanti dalla biopsia ossea a cielo aperto, essi non si discostano da quelli di un’operazione chirurgica ortopedica:

Data l’invasività dell’intervento, solitamente il paziente rimane in osservazione per la notte e può essere dimesso, salvo complicanze, in prima giornata postoperatoria. Una volta terminato l’effetto della sedazione, il paziente può iniziare ad avvertire dolore: per questo motivo vengono somministrati sin da subito farmaci antidolorifici, i quali vengono prescritti anche a domicilio nei giorni successivi alla dimissione dal reparto.

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