Il "cerotto intelligente" che aiuta la guarigione delle ferite croniche - UniboMagazine

2021-11-29 10:32:58 By : Ms. Rucobond ACT

Un gruppo di ricerca dell'Università di Bologna ha ideato un nuovo "patch intelligente" in grado di misurare il livello di umidità nel microambiente di una ferita e poi trasmettere i dati in modalità wireless a uno smartphone. Il dispositivo - presentato sulla rivista Frontiers in Physics - potrebbe consentire ai medici di tenere sotto controllo il processo di guarigione della ferita senza dover rimuovere e sostituire ogni volta la benda, che rischia di danneggiare i nuovi tessuti in formazione. “Si tratta di un cerotto monouso economico e di facile utilizzo con connettività wireless, con un sensore integrato in grado di misurare il livello di umidità della ferita”, spiega Beatrice Fraboni, docente presso il Dipartimento di Fisica e Astronomia “Augusto Righi” dell'Università di Bologna che ha coordinato lo studio. "Questa tecnologia può quindi essere adattata, modificando diversi parametri, per creare bende specifiche per diversi tipi di lesioni". Le ferite croniche richiedono un processo di guarigione lungo, complesso e delicato che coinvolge diversi fattori come la temperatura, i livelli di glucosio, l'acidità. Il più importante di questi fattori, però, è il livello di umidità: per guarire adeguatamente, la ferita non deve essere né troppo secca né troppo bagnata. Il nuovo cerotto intelligente ideato dagli studiosi dell'Alma Mater permette di monitorare costantemente questo fattore senza che il medico debba rimuovere la benda. Per sviluppare questa tecnologia, i ricercatori hanno utilizzato un polimero conduttivo chiamato PEDOT: PSS (poli (3,4-etilendiossitiofene): polistirene solfonato) che è stato serigrafato su una garza, che è stata poi incorporata su comuni materiali per bende. In questo modo, i cambiamenti nei livelli di umidità della ferita provocano cambiamenti nel segnale elettrico che viene misurato dal sensore. "PEDOT: PSS è un polimero semiconduttore organico che può essere facilmente depositato su diversi substrati come se fosse un comune inchiostro", afferma Marta Tessarolo del Dipartimento di Fisica e Astronomia "Augusto Righi", prima autrice dello studio. “Oltre a questo, all'interno della patch abbiamo applicato un piccolo tag RFID, simile a quelli utilizzati nei negozi per i controlli di sicurezza, che permette di trasmettere i dati direttamente su uno smartphone: in questo modo il personale sanitario può controllare in tempo valutare il stato della ferita e valutare quando la benda deve essere sostituita." Il cerotto è composto da tre strati. Il primo è una garza sottile a diretto contatto con la ferita che garantisce biocompatibilità e sterilità. Nel secondo strato è inserito il sensore che misura i livelli di umidità. Il terzo strato, infine, è composto da materiale assorbente che permette sia di guidare l'essudato verso la zona dove è presente il sensore, sia di proteggere la ferita da urti e agenti esterni. Gli studiosi hanno testato questa tecnologia applicandola a diversi tipi di bende, con materiali e forme differenti. I risultati ottenuti hanno confermato che il "cerotto intelligente" è altamente sensibile e può distinguere chiaramente tra i diversi livelli di umidità presenti nelle ferite. Il suo utilizzo potrebbe quindi rivelarsi particolarmente utile per gestire il processo di guarigione delle ferite, soprattutto per quelle di tipo cronico. "Abbiamo sviluppato diverse tipologie di cerotti, sfruttando materiali con proprietà e caratteristiche di assorbimento differenti", aggiunge Erika Scavetta, docente presso il Dipartimento di Chimica Industriale "Toso Montanari" dell'Università di Bologna, uno degli autori dello studio. "L'idea è che ogni tipo di ferita possa avere la sua medicazione più appropriata: per raggiungere questo obiettivo è ora necessario procedere con l'industrializzazione dei prototipi, che sono già oggi realizzati con materiali e tecniche di fabbricazione scalabili industrialmente". Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Frontiers in Physics con il titolo "Wireless Textile Moisture Sensor for Wound Care". Gli autori sono Marta Tessarolo, Luca Possanzini, Leo Davide Torchia, Beatrice Fraboni del Dipartimento di Fisica e Astronomia "Augusto Righi" e Isacco Gualandi, Federica Mariani, Danilo Arcangeli, Erika Scavetta del Dipartimento di Chimica Industriale "Toso Montanari" del Università di Bologna, insieme a Federico Melandri della società Plastod SpA. Lo stesso gruppo di ricerca ha già realizzato anche un cerotto che integra un sensore chimico per il monitoraggio del pH delle ferite, parametro essenziale per valutare lo stato di guarigione. Lo studio relativo a questo dispositivo è pubblicato sulla rivista ACS Sensors con il titolo "Advanced Wound Dressing for Real-Time pH Monitoring". I ricercatori stanno attualmente lavorando allo sviluppo di un nuovo dispositivo che integri il rilevamento di più parametri.

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