Risarcimento per un braccio rotto

2021-11-29 11:05:49 By : Mr. Johnson Ye

Responsabilità per danni causati a terzi. Cosa succede quando si danneggia l'integrità fisica di un'altra persona? Regolamenti, prassi, percentuali e valutazioni applicabili al tema.

Può capitare di incappare in piccoli incidenti e di farsi male quando si è per strada, durante il proprio lavoro, mentre si è tranquillamente a casa a fare le faccende domestiche. È una situazione molto frequente, più di quanto immagini e che, tuo malgrado, potresti aver già vissuto personalmente. In queste ipotesi, di regola, non si creano particolari problemi: se il danno è di lieve entità è sufficiente una semplice medicazione personale; in altre circostanze, potrebbe essere necessario recarsi al pronto soccorso.

Il problema si pone, invece, in tutti i casi in cui il pregiudizio è conseguenza diretta della condotta altrui. In altre parole, un'altra persona, volontariamente o involontariamente, ti fa del male. In questa eventualità, secondo le regole generali presenti nel nostro ordinamento, il responsabile è tenuto ad intervenire per riparare la situazione provocata: se, ad esempio, si è fratturato un arto, deve provvedere al risarcimento per il braccio rotto.

Ma vediamo nel dettaglio le diverse ipotesi che possono sorgere con maggiore frequenza.

Il nostro ordinamento, con riferimento alla sfera prettamente civile, prevede due diverse tipologie di responsabilità per danni cagionati a persone e cose: contrattuale ed extracontrattuale. La prima si verifica quando c'è uno specifico accordo tra le parti, mentre la seconda opera in tutte le altre circostanze.

In relazione al caso specifico del risarcimento del danno per un braccio rotto, si vuole analizzare quest'ultima ipotesi in quanto, in linea di principio, è la più comune.

La responsabilità extracontrattuale affonda le sue radici nel principio latino “neminem laedere” (non offendere nessuno) secondo il quale chi cagiona ad altri un danno ingiusto per fatto doloso o colposo è tenuto a risarcirlo.

Gli elementi costitutivi del caso sono diversi e devono essere tutti presenti affinché possa sorgere il tuo diritto al risarcimento per la rottura del braccio. In particolare si tratta di:

Se sono presenti tutti gli elementi costitutivi della responsabilità extracontrattuale, puoi chiedere ed ottenere il risarcimento del danno. La richiesta può essere avanzata stragiudiziale (e, quindi, extragiudiziale) o giudiziale (se non si trova un accordo con il danneggiato, è necessario rivolgersi ad un avvocato e chiedere l'intervento di un giudice. ).

L'ipotesi tipica, molto frequente nella vita di tutti i giorni, è quella di un incidente stradale. Si tratta di una situazione molto particolare perché non coinvolge solo il danneggiato e il danneggiato, ma richiede l'intervento di un terzo, ovvero la compagnia di assicurazione.

Quindi quale percorso dovresti seguire se ti rompi un braccio mentre guidi il tuo veicolo o se cammini e vieni investito?

Tutti gli automobilisti, per poter circolare sul territorio nazionale, devono stipulare una polizza rc auto, ovvero un contratto di assicurazione per la responsabilità civile.

Il premio da pagare varia da soggetto a soggetto in funzione di una serie di fattori (compagnia di assicurazione, classe di merito, rata annuale o semestrale, età del conducente, ecc.), ma è comunque finalizzato alla copertura dei danni causati. a seguito di un incidente.

In questo caso il risarcimento non è automatico, ma deve essere seguita una procedura specifica.

Quando si subisce un incidente, il primo passo da compiere, se si è nelle condizioni fisiche per farlo, è compilare il cid (ovvero il modulo di accertamento amichevole dell'incidente) o, in caso di mancato accordo, chiamare le forze dell'ordine . ordine. È inoltre importante verificare la presenza di eventuali testimoni e recarsi in ospedale per effettuare i necessari accertamenti medici.

Successivamente, è imperativo presentare il caso alla compagnia di assicurazione della controparte. Cioè, devi inoltrare la richiesta di risarcimento all'assicuratore allegando la documentazione clinica che ti è stata rilasciata in ospedale.

Secondo specifiche disposizioni di legge, l'impresa deve concludere la pratica con la liquidazione di quanto dovuto entro due mesi dalla richiesta o, se sono state provocate lesioni personali, entro tre mesi dall'incidente. I tempi si accorciano in caso di compilazione della controversia amichevole.

Ci sono casi in cui l'assicurazione, dopo aver risarcito i soggetti coinvolti nel sinistro, esercita il proprio diritto di regresso nei confronti del proprio assicurato. Ciò può accadere, ad esempio, quando il conducente ha guidato durante il periodo in cui gli è stata sospesa o revocata la patente.

La nota dolente del risarcimento del danno non riguarda tanto la procedura da seguire quanto la determinazione del suo importo. Ciò che interessa a tutte le parti coinvolte è, infatti, l'aspetto economico (l'assicurazione vuole pagare il meno possibile, l'assicurato teme che il premio aumenti eccessivamente e il danneggiato vuole sfruttare al meglio l'incidente).

Per limitare l'insorgere di controversie in materia, lo stesso legislatore è intervenuto stabilendo la necessità di adottare un'apposita tabella [1] sul danno biologico. Quest'ultima è definita come una lesione dell'integrità psicofisica della persona suscettibile di valutazione medica.

Il prospetto richiesto dal legislatore è stato infatti adottato nel 2003 con decreto del Ministero della salute. Attraverso questo strumento è possibile distinguere il compenso in base alle parti del corpo coinvolte:

Tra gli elementi indicati in questo elenco, quello che ci interessa è la disciplina del risarcimento delle lesioni all'arto superiore. In questo caso la tabella distingue in dettaglio tra:

Per ogni parte dell'arto superiore viene individuata una specifica tipologia di lesione a cui viene attribuita una percentuale di invalidità variabile da un minimo ad un massimo di punti e che deve essere adattata al caso specifico. È, quindi, compito del perito forense adottare una valutazione concreta. Se l'incidente provoca anche danni estetici, l'importo del risarcimento può essere maggiore.

[1] Legge 05.03.2001 n. 57 "Disposizioni in materia di apertura e regolamentazione dei mercati"

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