Cadute in ospedale: come prevenirle

2022-05-29 07:59:42 By : Ms. Alisa leung

Pubblicato il 10.04.19 di Silvia Ancona Aggiornato il 25.09.20

Le cadute in ospedale sono tra i fenomeni più segnalati, come evidenziano numerosi studi. In Italia è fortemente raccomandata la prevenzione attraverso l’adozione di interventi assistenziali sia standard che personalizzati. L’infermiera Sabrina Panebianco, dipendente presso l’ASL Alba - Bra in provincia di Cuneo, ha condotto una revisione della letteratura finalizzata ad identificare gli interventi assistenziali raccomandati per prevenire le cadute dei pazienti ricoverati in ospedale.

Con il termine "caduta" ci si riferisce ad un improvviso, non intenzionale, inaspettato spostamento verso il basso dalla posizione ortostatica, assisa o clinostatica. Le cadute possono essere classificate in:

I danni in cui può incorrere una persona che cade possono essere lievi, moderati o gravi. In Italia, il Ministero della Salute definisce che nella maggior parte dei casi gli esiti delle cadute sono senza danno, mentre le tipologie di danno più frequenti sono le contusioni e le escoriazioni.

La morte (o il grave danno) derivato dalla caduta del paziente è l’evento sentinella maggiormente segnalato dall’ente e le cause maggiori sono da ricondurre alla scarsa conoscenza e applicazione delle linee guida, delle raccomandazioni, dei protocolli assistenziali e delle procedure.

L'obiettivo principale della ricerca condotta da Sabrina Panebianco è quello di identificare gli interventi assistenziali raccomandati in letteratura per prevenire le cadute dei pazienti ricoverati in ospedale. La revisione della letteratura è avvenuta consultando numerose banche dati (PubMed, Cochrane Collaboration ecc), ma anche siti istituzionali come quello del ministero della Salute.

Gli articoli complessivamente selezionati ai fini della ricerca sono stati 7: tre revisioni sistematiche, un protocollo, una raccomandazione del Ministero della Salute, una revisione della letteratura effettuata dal Centro Studi E.B.N dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Bologna e una linea guida australiana.

Tutti i pazienti ricoverati in ospedale sono a rischio di caduta, specialmente se la loro età è superiore agli 80 anni, se sono di genere maschile e se sono ricoverati nei reparti di medicina. Compito dell’equipe multiprofessionale è quella di adottare le migliori strategie di prevenzione al fine di ridurre il rischio di caduta e gli eventuali danni al paziente.

La revisione della letteratura ha dimostrato che l’integrazione di interventi assistenziali standard e personalizzati previene gli episodi di caduta dei pazienti ricoverati in ospedale.

Altri interventi assistenziali standard possono essere quelli di valutare l'intensità del dolore, di effettuare un esame sulle urine periodico per il riscontro di infezioni delle vie urinarie, consigliare di deambulare, alzarsi dal letto e coricarsi lentamente e rilevare la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca in ortostatismo.

Evidenze hanno ritenuto alcuni interventi inefficaci all'interno del contesto italiano, tra questi l'utilizzo di letti bassi, di braccialetti posizionati al polso delle persone ad alto rischio di caduta, di contenzione fisica, di uso di psicofarmaci o di vitamina D e calcio.

Diversi documenti hanno sottolineato la necessità di informare il paziente e il caregiver sui fattori di rischio riscontrati e di stilare con loro un programma informativo/educativo su come evitare la caduta durante il ricovero.

Una corretta valutazione del rischio, attraverso scale e valutazioni del professionisti, è il fulcro nella prevenzione delle cadute in ospedale e guida l’infermiere verso la scelta di interventi assistenziali personalizzati efficaci e di qualità (Panebianco)

Importante è inoltre avvalersi quotidianamente di strumenti di valutazione del rischio di caduta, da adeguare in base al contesto e alla popolazione di riferimento, e somministrarli a tutti i nuovi ingressi, ogni qualvolta si modificano le condizioni cliniche dell’assistito, ad ogni variazione della terapia farmacologica, in prossimità di dimissione o trasferimento in altra sede.

Il Ministero della Salute propone alcuni strumenti per prevenire le cadute:

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