Fotobiomodulazione con Luce Blu come terapia delle ferite difficili

2022-05-28 08:03:25 By : Ms. Dora Guan

Pubblicato il 06.12.21 di Gino Grossi Aggiornato il 07.12.21

La Fotobiomodulazione è un tipo di fototerapia, ben definita nella letteratura scientifica. Se n'è parlato in occasione del XVI congresso AIUC in un simposio incentrato proprio sulla fotobiomodulazione con luce blu come terapia delle lesioni cutanee organizzato da Emoled.

Dottor MArino Ciliberti durante il simposio

Considerata una terapia innovativa fino a pochi anni fa, oggi la fotobiomodulazione con luce blu può essere considerata uno standard di cura per le lesioni cutanee, spiega Marino Ciliberti – responsabile del centro di riparazione tissutale dell’ASL NA3 SUD – ai microfoni di Nurse24.it.

L’effetto terapeutico della luce con la presenza nei tessuti di molecole endogene capaci di assorbirla: l’energia veicolata dal fascio luminoso viene assorbita da questi elementi naturalmente presenti nei tessuti, detti “cromofori”, e utilizzata per promuovere reazioni chimiche o produrre cambiamenti conformazionali in alcune biomolecole.

Questo processo si traduce in effetti terapeutici benefici quali la riduzione del dolore e dell’infiammazione, l’immunomodulazione e l’induzione della guarigione delle ferite e della rigenerazione tissutale ed è stato definito “Fotobiomodulazione” nel 2014 dalla North American Association for Laser Therapy e la World Association for Laser Therapy, in una conferenza congiunta. Ogni cromoforo ha uno spettro di assorbimento diverso e di conseguenza una diversa sensibilità alle varie lunghezze d’onda che, una volta assorbite dai tessuti, possono produrre effetti fotofisici e fotochimici diversi.

La Luce Blu (nel visibile) è stata recentemente studiata da Emoled in collaborazione con centri di ricerca specializzati nella Fotonica e sperimentata come terapia. È un’innovazione in quanto solo recentemente con l’avvento dei LED si è riusciti a produrre sorgenti luminose che emettevano Luce Blu ed a studiarne gli effetti terapeutici.

Una terapia che si aggiunge allo standard di cura - spiega il Dr. Marino Ciliberti – ad esempio in un’ulcera vascolare medicata con una medicazione assorbente e un bendaggio elastocompressivo, viene aggiunta una seduta settimanale di fotobiomodulazione con luce blu. In questo modo, abbiamo riscontrato l'accellerazione della guarigione del 41% rispetto ad uno standard di cura senza l’uso della fotobiomodulazione.

Durante il simposio si sono alternati i professionisti sanitari che hanno acondiviso la loro esperienza clinica di utilizzo della Fotobiomodulazione con Luce Blu (EmoLED).

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